PALAZZO REALE
La mostra di Chagall al Palazzo Reale di Milano, con oltre 220 opere, si presenta come la più grande retrospettiva mai dedicata in Italia
al pittore russo.
Dipinti ancora nelle collezioni degli eredi, e talvolta inediti, si affiancano a capolavori provenienti dai principali musei del mondo, all’interno di un percorso che
intende illustrare l’intera produzione dell’artista, la cui vicenda biografica, quasi centenaria, gli ha permesso di venire a contatto con le più importanti avanguardie
europee del Novecento.
La mostra a Palazzo Reale si articola in un percorso cronologico che ripercorre le tappe artistiche della produzione dell'artista: le
prime opere eseguite in Russia; il primo soggiorno francese interrotto dallo scoppio della Prima guerra mondiale, a cui segue il ritorno in Russia fino al 1921;
l’esilio da Parigi occupata dai nazisti e la successiva fuga a Marsiglia, poi in Spagna e in Portogallo; il trasferimento in America negli anni Quaranta e il definitivo
ritorno in Francia, tra la Costa Azzurra e la Provenza.
Qui, superata la depressione causata dalla perdita della moglie nel
1944, ritrovò quei colori liberi e brillanti e quelle
immagini piene di amore e gioia di vivere da sempre capaci di trasportarci in un mondo di leggerezza e fantasia, in una sorta di favola illustrata.
MUSEO DIOCESANO
La mostra del Museo Diocesano offre la possibilità di ammirare 60 lavori che l’artista
dedica al messaggio biblico. La forza creativa di Chagall ha un
carattere esplosivo e si manifesta nella disseminazione di frammenti
narrativi e simbolici che, nel loro insieme, acquistano valore iconico.
Egli fu affascinato sin dagli anni giovanili dalla Bibbia, da lui
considerata come la più importante e affascinante fonte di poesia e di
arte e si confrontò con questi temi per tutta la vita, sino alla
realizzazione del ciclo sul Messaggio Biblico, negli anni Sessanta. I
soggetti furono elaborati in varie occasioni, con tecniche diverse
(acqueforti, oli, ceramiche, sculture....), di cui la mostra dà ragione.
Fulcro dell’esposizione sono le 22 guaches preparatorie,
inedite sino ad ora, che si caratterizzano per una freschezza e una
immediatezza di segno e per un grande fascino E’ sorprendente come sia
possibile cogliere nelle guaches, soprattutto nell’intuizione
dello spazio, la predilezione per scelte unidimensionali dell’artista
che non impediscono, pur in assenza di intenzioni prospettiche, il
raggiungimento di esiti quasi realistici in forza di una
rappresentazione immaginifica e fortemente evocativa.
Il Museo Diocesano propone tutto ciò all’interno di un allestimento
straordinario, costituito da una grande arca che ripropone il tema biblico
desunto dal libro dell’Esodo.