INCONTRI D'AUTUNNO - SUI PASSI DI SAN BENEDETTO


Iniziano questa sera alle ore 20.30 alla Casa del Giovane di Ghedi gli Incontri di Autunno di ART&religiosità.
Questa sera si parlerà delle due ville diTivoli: Villa Adriana e Villa d'Este.

Villa Adriana
La regina delle ville imperiali dell'antica Roma, fatta costruire dall'imperatore Adriano, che ne seguì personalmente il progetto (118-138 d.C.), a partire dalla ristrutturazione di una precedente villa repubblicana. E' costituita da un insieme di costruzioni monumentali, vie, specchi d'acqua, terme, biblioteche, teatri, templi che avevano colpito l'imperatore nei suoi numerosi viaggi nelle province dell'impero. Si tratta di una vera e propria città estesa su di un'area di circa 300 ettari, nella quale il grandioso complesso si presenta diviso in quattro diversi nuclei. La Villa Adriana, voluta dall'Imperatore Adriano, era certamente ispirata alla Domus Aurea di Nerone, la grandiosa reggia romana quasi completamente distrutta dopo la morte dell'imperatore. Adriano seppe fondere la raffinatezza ellenistica con la pratica capacità di governo di cui i romani avevano dato prova nell'amministrazione dell'impero.Dopo la morte di Adriano, avvenuta nel 138 d.C., la villa continuò a far parte dei beni della Casa Imperiale. Nei secoli successivi subì un lento declino e fu spogliata dei suoi marmi, utilizzati in molti edifici e chiese medievali. All'inizio del `700 gran parte della villa fu acquisita dalla casata Conte che iniziò una campagna di scavi e la adornò con cipressi e viti. Dopo l'unità d'Italia (1870) la villa passò al Demanio statale.
Relatore prof. Paolo Bonini - Archeologo

Villa d'Este

La villa d'Este di Tivoli è un capolavoro del Rinascimento italiano e figura nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. La villa fu voluta dal cardinale Ippolito II d'Este, figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia. La storia della Villa è legata alle vicende del cardinale: per l'essenziale contributo dato dal cardinale d'Este alla propria elezione, nel 1550, Papa Giulio III del Monte volle ringraziarlo nominandolo governatore a vita di Tivoli e del suo territorio. Il cardinale arrivò a Tivoli il 9 settembre e vi fece un'entrata trionfale, scoprendo però che la residenza del governatore era un vecchio e scomodo convento benedettino, allora tenuto dai francescani, parzialmente riadattato. Ippolito grande cultore di antichità romane, era molto interessato ai reperti che abbondavano nella zona. Sicché decise di trasformare il convento in una villa.
I lavori della Villa furono affidati all'architetto Pirro Ligorio affiancato da un numero impressionante di artisti ed artigiani e la sua realizzazione seguì le vicissitudini curiali del cardinale governatore.
Il cardinale ebbe appena il tempo di godersi la solenne inaugurazione della villa avvenuta nel settembre del 1572, con la visita del papa Gregorio XIII, e poi morì, a dicembre dello stesso anno.       I primi proprietari della villa, furono tre cardinali d'Este governatori di Tivoli: il fondatore, Ippolito II, Luigi fino al 1586 e infine Alessandro, fino al 1624. Quest'ultimo realizzò manutenzioni e innovazioni decorative, tra le quali è degno di nota l'apporto di Gian Lorenzo Bernini.Successivamente la villa e i suoi impianti, passati agli Asburgo, furono lasciati deperire e le collezioni antiquarie furono disperse, fino a quando un Gustav Adolf Hohenlohe-Scillingsfürst, a metà '800, se ne innamora, la ripristina e per il resto del secolo la pone di nuovo al centro di intense attività artistico-mondane.
Nel 1918, dopo la prima guerra mondiale la villa passò allo Stato Italiano che diede inizio ad importanti lavori di restauro, ripristinandola integralmente ed aprendola al pubblico.Un'altra serie di restauri fu invece eseguita nel secondo dopoguerra per riparare i danni fatti da alcune bombe cadute sul complesso durante l'ultimo conflitto mondiale.
Relatrice prof.ssa Margherita Sommese - Architetto



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