Natale e New York - Commedia musicale

NATALE A NEW YORK
di Don Rinaldo Rodella
(New York 1981)
Regia ed adattamento teatrale di S.Boschetti
Compagnia teatrale: RAPOCELDONE di Carpenedolo
L’evolversi di un arrivo molto importante tra svariati personaggi, diverse location e tanta musica dal vivo.
 
 
La notte di Natale è magica. In ogni angolo del mondo accade qualcosa di unico. La nascita di un bambino che, Maria, giovane donna come tante, porta in grembo. Ma non è la conseguenza dell'unione con Giuseppe, suo fidanzato, quindi, agli occhi della gente, un errore imperdonabile, da cancellare. Giuseppe ama Maria per quello che è, l'errore diventa forza per perdonare, diventare un uomo migliore. Non sa fare calcoli sul frutto che sta nascendo, un progetto di parola, una voce soave e tenera che lancia il grido della vita. Uniti, fuggono verso il mondo che accoglie. Si ritrovano in una grande città piena di luci, di possibilità, di freddo. Non hanno nulla con sè. E' la notte di Natale e la tradizione è un rituale che tutto compatta. Le cene e i pranzi in famiglia, luccicanti scatole di regali da scartare, avidi, d'incanto una serenità diffusa nel caldo delle case. Fuori, un bambino, al freddo e al gelo, tra suoni di festa e tanta indifferenza, nasce all'angolo di una strada, avvolto solo dal cappotto di sua madre. Qualcuno canta, si sente un'allegria nuova arrivare al cuore. Un senzatetto gli si avvicina, poi un ladro, poi una puttana, un drogato, tutti, per donare a quel bambino, quello che hanno, niente, ma con la promessa di non ripetere gli errori fatti. La buona volontà fa capolino in pochi per contagiarne tanti, ma i genitori di questo bambino sono clandestini, senza lavoro e la legge è uguale per tutti nella città che accoglie. Non resta che tornare nel piccolo paese da dove sono scappati, forse, amici e parenti sapranno (ri)accoglierli con note di allegria, prendendo per mano quel piccolo bambino pieno di sogni da mostrare in un mondo felice e semplice. Quel mondo che accoglie, sempre, per cui Don Rinaldo Rodella ha donato la propria esistenza, affinché tutti noi si possa scoprire le nostre debolezze e quanto sia meravigliosa, come in una notte di Natale, il valore dell'accoglienza.

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